Sono cresciuta circondata da tante persone, i miei genitori gestiscono il “tipico” bar di paese e da bambina ci passavo molte ore, guardando gli anziani giocare a carte, chiacchierare con loro e tenere compagnia a chi era seduto da solo. Passavo i pomeriggi ad ascoltare storie di vita che erano completamente diverse da quelle che vivevo io in quel momento. Forse è proprio per questa esperienza che ha accompagnato la mia infanzia, che ho scelto di occuparmi del ben-essere nella terza età.

Il mio percorso di studi inizia a Padova nel 2011 studiando psicologia della personalità e delle relazioni interpersonali. Dopo una tesi in ambito clinico sulla disposofobia (il disturbo da accumulo) ho scelto di svolgere la laurea magistrale in psicologia cognitiva applicata. Ricordo perfettamente il momento in cui stavo scegliendo il mio piano di studi, scorrendo la lista sono state due le materie che più mi hanno attivata ed in seguito indirizzata nella scelta del mio percorso lavorativo: psicologia dell’invecchiamento e programmi di potenziamento cognitivo. Per diventare psicologa però la strada era ancora lunga, e io volevo capire come altre università si approcciavano allo studio dell’invecchiamento, quindi ho svolto un erasmus a Granada, in Spagna.

Questo percorso mi ha aiutata molto a capire come l’anziano è visto e vissuto in una cultura diversa da quella italiana, trovando con essa un filo conduttore: tutti gli operatori che lavorano in questo settore promuovono il contatto con la persona e non solo con lo studio della patologia. Rientrata in Italia, nel dicembre 2016 mi sono laureata e sono ritornata in Lombardia, dove ho iniziato il mio tirocinio post lauream presso la Casa di soggiorno per anziani Onlus di Bedizzole.