Supporto ai Caregiver

 
 
Dobbiamo reciprocamente ricordarci ciò che abbiamo dimenticato: non c’è bisogno di essere Madre Teresa o una persona speciale per essere una presenza benefica. Ciascuno di noi ha la capacità di accogliere la sofferenza dell’altro. Possiamo fidarci al cento per cento della nostra bontà

(Frank Ostaseski)

Supporto per i caregiver

Nella cura del paziente con demenza il coinvolgimento delle famiglie è pressoché totale. In questa pagina vorrei spiegarti chi è il caregiver, quali sono le difficoltà a cui va incontro chi si assume questo ruolo e in che modo posso aiutarti in questo difficile percorso.

Chi è il caregiver?

Il termine caregiver deriva dall’inglese e la traduzione italiana è “colui che presta le cure”. Nella lingua italiana non esiste un unico termine per definire questa persona e quindi viene molto spesso utilizzato il termine inglese.

Esistono, quando si tratta di una persona con difficoltà, due tipologie di caregiver:

  • I caregiver formali, che sono tutte quelle persone che si prendono cura di altri per lavoro. Sono quindi caregiver formali tutti i professionisti sanitari come il medico, l’infermiere, l’operatore socio-sanitario e tutte le persone che assistono la persona anziana dietro il pagamento di un compenso;
  • I caregiver informali (definiti anche caregiver familiari) sono invece le tutte le persone, generalmente i familiari, che assistono la persona gratuitamente. Il caregiver informale è quindi la persona che all’interno della famiglia si assume il ruolo di cura.

Per le loro caratteristiche intrinseche le demenze hanno un impatto che ricade non solo sul paziente ma anche sui suoi familiari, in particolare su chi se ne prende cura quotidianamente.

La presenza di una demenza determina deficit importanti nelle attività quotidiane. Man mano che la demenza si fa più severa i malati perdono l’autonomia e di conseguenza diventano totalmente dipendenti dai caregiver.

Questo causa un cambiamento in un legame stabile: l’aiuto e l’assistenza divengono unidirezionali, fino ad occupare interamente il rapporto.

Si produce quindi un grave disagio emotivo e psichico che si somma al carico fisico e materiale che già viene messo in atto durante l’assistenza.

Inoltre, nella maggior parte dei casi, l’assistenza si somma allo svolgimento di altri ruoli con tutte le conseguenze che comporta a livello di stress psicofisico e nella disponibilità di tempo da dedicare a sé stessi.

La gravosità del carico assistenziale si ripercuote quindi su molteplici aspetti della vita del caregiver:

  • Sulla dimensione lavorativa;
  • Sulla dimensione economica;
  • Sulla salute fisica e psichica.

Numerosi studi evidenziano che nei caregiver si assiste ad un aumento della sintomatologia ansiosa e depressiva. Inoltre, lo stress che il caregiver sperimenta aumenta il rischio di comportamenti poco salutari come poche ore di sonno, scarso esercizio fisico e ridotta alimentazione.

Tutte queste variabili portano spesso alla somatizzazione che, insieme all’ansia, all’insonnia e alla difficoltà di concentrazione rappresentano le uniche modalità di espressione della fatica fisica e psicologica, poiché modalità diverse provocherebbero insopportabili sensi di colpa.

Quali sono le emozioni che il caregiver può sperimentare?

“A differenza della morte, la demenza porta con sé la prolungata angoscia di una situazione progressiva e irreversibile per la quale è difficile trovare sollievo” (Grossi e Troiano, 1997).

Le emozioni che il caregiver può sperimentare sono numerose:

  • Senso di perdita
  • Tristezza
  • Rabbia
  • Angoscia
  • Impotenza
  • Imbarazzo

Queste sono solo alcune delle emozioni che si possono sperimentare, alle quali va aggiunto l’isolamento, poiché spesso il rischio per chi assiste è quello di isolarsi, perdendo i propri contatti sociali a causa della necessità di sorvegliare il malato. Questo isolamento peggiora la situazione rendendo quindi più gravosa l’assistenza.

In conclusione, entrambe le vittime della malattia hanno bisogno di aiuto. Per il familiare questo si traduce sia in un aiuto riguardo gli aspetti concreti dell’organizzazione quotidiana, sia riguardo agli aspetti psicologici necessari per affrontare al meglio le richieste quotidiane che il carico assistenziale richiede.

Cosa possiamo fare insieme ?

Posso offrirti un percorso personalizzato (e svolto nel setting per te più funzionale) per riconoscere e valorizzare le tue risorse, per aiutarti a conoscere ed esprimere nel modo migliore le emozioni che stai provando in questo momento. Infine, posso fornirti delle strategie per gestire gli stati emotivi e fronteggiare alcune situazioni della vita quotidiana. Se vuoi capire meglio come si svolgerà il nostro lavoro clicca qui

Per quanto riguarda il rapporto con il tuo caro posso aiutarti ad affrontare le sfide della vita quotidiana dandoti piccoli trucchetti che potrebbero facilitarti nella sua gestione. Qualcosa puoi trovare anche nei miei articoli.

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