Riabilitazione Cognitiva
Si può paragonare la vita a un tessuto ricamato, di cui ognuno può vedere il lato esterno nella prima metà della sua esistenza, e il rovescio nella seconda: quest’ultimo non è così bello, ma più istruttivo, poiché lascia riconoscere la connessione dei fili.
La riabilitazione cognitiva è uno dei numerosi trattamenti non farmacologici che hanno come obiettivo principale quello di aumentare la qualità della vita dell’anziano con demenza e della sua famiglia (per un approfondimento clicca qui ).
Può sembrare inopportuno parlare di riabilitazione nella demenza, poiché “riabilitare” comprende tutte quelle procedure terapeutiche che permettono di abilitare, anche parzialmente, una persona temporaneamente compromessa. Nel caso delle demenze però, sappiamo bene che il deterioramento è inesorabile.
In questo caso, la stimolazione cognitiva si configura come un intervento orientato al benessere della persona e della sua famiglia. Inoltre, è volta sia ad incrementare il coinvolgimento in compiti che riattivano alcune competenze residue sia al rallentamento della perdita funzionale dovuta alla patologia.
Quali sono gli obietti della stimolazione cognitiva nella riabilitazione della persona con demenza?
- - Favorire il mantenimento temporaneo delle capacità residue
- - Rallentare il decadimento cognitivo
- - Promuovere esperienze gratificanti che possano sostenere l’autostima e l’immagine personale
- - Contenere disturbi comportamentali
- - Ritardare l’istituzionalizzazione
- - Ridurre lo stress assistenziale
La stimolazione è un’attività altamente strutturata che avviene attraverso attività non frustranti e che sono adattate alla capacità della persona e risponde ai bisogni cognitivi, emotivi e motivazionali del soggetto stesso.
Nella stimolazione individuale è necessario il coinvolgimento dei familiari. Sono infatti una risorsa indispensabile per il mantenimento dell’esercizio anche dopo che la stimolazione è terminata. Per fare questo risulta necessario che il familiare venga formato sulle giuste modalità di stimolare la persona.
Solitamente vengono stimolate alcune aree fondamentali: orientamento spazio-temporale, memoria, linguaggio, funzioni logiche e abilità prassiche.
Come agisce la stimolazione per le demenze nel cervello?
La stimolazione lavora riattivando in maniera funzionale le vie nervose secondarie che normalmente il cervello utilizza poco, ma che vengono riattivate nel momento in cui le vie principali sono compromesse dalla patologia.
Posso spiegarti meglio questo malloppo neuropsicologico ti farò un semplice esempio. Se tu volessi recarti da Brescia a Bergamo nel modo più veloce possibile utilizzeresti l’autostrada. Se però, a causa di un incidente l’autostrada fosse bloccata potresti comunque raggiungere Bergamo attraverso le strade statali. Chiaramente ci metterai più tempo e il traffico potrà essere più intenso, ma comunque raggiungerai la destinazione.
Cosa possiamo fare insieme ?
Prima di tutto sceglieremo la modalità secondo cui vorrai svolgere il programma.
Potrai scegliere se farlo individuale o in gruppo. Ricorda che il percorso gruppo permette di aiutarti anche nella socializzazione contrastando la tendenza all’isolamento;
Sceglieremo poi il setting sulla base delle tue esigenze, potremmo incontrarci nel mio studio oppure al tuo domicilio.
Prima dell’intervento faremo uno screening cognitivo che mi servirà per capire quali sono le aree cognitive in cui sei più forte e quali invece potrebbero avere qualche diminuzione nelle prestazioni.
Inizialmente ti spiegherò come lavorano le tue funzioni cognitive e quali sono le strategie da utilizzare per farle operare al meglio.
Poi faremo insieme degli esercizi mirati a stimolare queste funzioni ed infine, rifaremo una valutazione per capire se e in che cosa sei migliorato.