Elaborazione del lutto
Non lasciarti ossessionare dall’idea di doverti sentire per forza meglio. Ognuno ha i suoi tempi. Ricorda che il tuo peggior nemico durante il dolore sei tu, se non ti ami.
Cos’è il lutto?
Secondo Galimberti il lutto è uno stato psicologico conseguente alla perdita di un oggetto significativo che ha fatto parte integrante dell’esistenza.
La perdita può essere di un oggetto esterno, come la morte di una persona, la separazione geografica, l’abbandono di un luogo, o interno, come il chiudersi di una prospettiva, la perdita della propria immagine sociale, un fallimento personale o simili.
Partendo dal presupposto che il lutto è forse l’esperienza più dolorosa che possa capitare nella vita, in questa sede sull’analisi delle componenti della perdita di una persona cara, sulle reazioni che si possono avere e che tipo di percorso posso offrirti.
Quali sono le reazioni all’esperienza del lutto?
Secondo Onofri e La Rosa (2015) le reazioni al lutto sono molteplici e si possono suddividere in quattro categorie:
- Livello dei Sentimenti: ciò che avvertiamo durante l’esperienza di un lutto può variare molto. Ci sono persone che sperimentano tristezza, altre che sperimentano rabbia, ansia, senso di colpa, shock, stordimento ma anche sollievo.
- Livello delle Sensazioni fisiche: possono presentarsi in varie forme come ad esempio la costrizione toracica, l’apnea, la debolezza muscolare e la mancanza di energia
- Livello cognitivo: da questo punto di vista il lutto è caratterizzato da incredulità, confusione, preoccupazione, senso di presenza e allucinazioni
- Livello del Comportamento: la persona può presentare disturbi del sonno, dell’appetito, isolamento sociale, iperattività, pianto ed infine l’evitamento dei ricordi.
Risulta quindi chiaro come ognuno di noi viva il lutto in maniera diversa, sperimentando sensazioni e sentimenti che possono essere anche opposti.
Inoltre, il lutto è influenzato da tutta una serie di dinamiche culturali e religiose, oltre che dal supporto sociale della rete di persone che ci circonda.
L’elaborazione del lutto è un processo di adattamento alla perdita di una persona amata, un’esperienza dinamica che ha una propria plasticità che può essere governata. Si tratta di un flusso di emozioni ed affetti da cui è possibile sia difendersi sia lasciarsi pervadere.
Un autore importante in questa tematica è Worden che ha formulato quattro compiti fondamentali da seguire per arrivare alla metabolizzazione del lutto:
- Accettare la realtà della perdita. Il primo passo, doloroso e complesso, di presa di coscienza sincera e profonda della scomparsa della persona cara; tale compito può essere svolto partecipando al funerale, pensando realmente a tutto ciò che non sarà più possibile fare insieme, usando il passato per parlare di lui/lei, accettando quello che è successo e le dinamiche che hanno portato alla morte.
- Fare l’esperienza del dolore. Lasciarsi attraversare dal dolore, con tutte le sue sfumature, con tutte le sue pungenti spine, parlare della propria sofferenza e condividere emozioni e pensieri. In una società in cui la sofferenza viene costantemente negata e il lutto ridotto ad evento strettamente personale è molto difficile compiere questo compito, col rischio non sentirsi accolti e compresi.
- Adattarsi attivamente all’ambiente in cui non c’è più la persona che è morta. Rifuggire la sensazione di vivere tutto senza colore e privo di senso. Riadattare gli spazi fisici (es. riorganizzare la casa e riordinare i ricordi) e mentali (nuove responsabilità e compiti).
- Stabilire una connessione duratura con lo scomparso mentre ci si costruisce una nuova vita. Pur mantenendo vivo il ricordo della persona che è mancata, ricominciare a riprendere il corso della propria vita, intessendo nuove relazioni e consentendosi di vivere nuove esperienze.
Cosa possiamo fare insieme?
Vorrei partire con lo sfatare alcuni miti:
- effettuare questo percorso con me non cancellerà i ricordi, gli insegnamenti, le esperienze e il valore della persona deceduta.
- Ignorando il dolore non andrà via più velocemente, affinché ci sia una guarigione è necessario affrontare il dolore attivamente.
- andare avanti con la tua vita non significa dimenticare la tua perdita. Andare avanti significa invece mantenere il ricordo di qualcuno che hai perso come una parte importante che porti dentro di te (con i suoi insegnamenti, i suoi valori e la replica involontaria di alcuni suoi movimenti o comportamenti). Questi ricordi diventeranno parte integrante della definizione di chi sei.
Nel nostro percorso ti aiuterò a gestire le reazioni che potrai avere siano esse fisiche, cognitive, sentimentali o comportamentali. Parleremo degli interrogativi irrisolti, dei dubbi e dei sentimenti legati alla morte del tuo caro. E ti aiuterò a trovare un diverso equilibrio attraverso le tue risorse.
Infine, cercheremo di incontrare e re-incontrare attraverso alcuni strumenti la persona defunta (no, non sto parlando di occulto), creando un legame continuo che ti permetterà di fare tuoi anche gli insegnamenti e i cambiamenti che questa persona ha apportato nella tua vita in un’ottica di relazione continua.